Fra le Alture di Palazzo e l'azienda vinicola di Castel Nuovo, incontriamo ciò che ancor oggi viene chiamata "l'Area delle Battaglie" dove sono visibili sia linee trinceate italiane e austriache del '15 sia seconde linee italiane costruite tra il '16 e il '17 (che spesso vennero costruite su precedenli scavi austriaci).
La trincea più difficile da occupare per le truppe italiane fu la Trincea delle frasche, situata a poca distanza dal Cippo Corridoni e caratterizzata da un camminamento sotterraneo che la mette in collegamento con la vicina Dolina Bersaglieri.La battaglia si distinse per un susseguirsi di attacchi e contrattacchi, assalti all'arma bianca e furiosi corpo a corpo.
Riporta il Diario Storico del 151° fanteria alla data del 12 novembre: Avanzano altri plotoni del 151 e del 152, con magnifico slancio guidato con mirabile esempio dagli ufficiali. Sotto un intensissimo fuoco d'artiglieria e di mitragliatrici, dopo ripetuti assalti riescono ad impadronirsi della posizione
Per occupare questo famoso fazzoletto di terra persero la vita moltissimi soldati italiani fra i quali anche Filippo Corridoni, al quale l'amico Benito Mussolini, dopo la fine del conflitto, fece erigere un totem (costruito su progetto di Francesco Ellero) che tuttoggi porta ancora i simboli del regime fascista: mano alta in segno di saluto e l'aquila che guarda ed est.
Nelle vicinanze della Trincea delle frasche troviamo il Cippo Brigata Sassari, ad essa dedicato in ricordo delle sue eroiche gesa durante il periodo bellico.
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